Firenze
La Bussola

La Bussola

Via Porta Rossa, 58/R, Firenze I-50123, Italia, Italy

Pasta • Italiano • Insalate • Fast Food


"Fondato nel 1960, frequentato tra il '67 e il '70. Tempi mitici. Si arrivava lì dopo il River Club, a notte fonda, in attesa dell'apertura di un'edicola per La Nazione. L'ambiente fiorentino era vivace e autentico, c'era un'atmosfera di divertimento, camicie attillate e pantaloni a zampa di elefante. Le ragazze erano complicate, ma solo all'inizio. E se poi si trovavano a una festa in villa, si scioglievano. Una Firenze che anche chi "era portato giù dalla piena", dal "profondo nord", dopo un primo impatto non facile, riusciva a godere appieno. Quando si andava da Rivoire (lì scendevano le cosmopolite "imperialine" dal Poggio chic, passando poi dai "nativi" del Donnini, allora punto di ritrovo per lo spirito fiorentino, in un dehors nobilitato da poltroncine e tavolini in midollino all'aperto, con frequentatori felici di assistere alle ricorrenti "rappresentazioni" da parte degli avventori abituali che erano sempre pronti a sfruttare ogni situazione per divertirsi. Insomma: un'aria che a volte preludeva alla saga di "Amici miei" (1975, un film epico che cito per qualche generazione millennial e zeta che potrebbe non averne mai sentito parlare; sebbene l'unico fiorentino doc nel cast fosse il narratore Renzo Montagnani, il regista Monicelli era viareggino, e infine il Sassaroli Adolfo Celi, pur venendo anche lui da altri luoghi, risultava il più "fiorentino" di tutti). Insomma: andavamo alla Bussola a 25 anni, poi la vita ha portato molti di noi altrove, e magari non la frequentavamo più pur vivendo in città, ma nella Porta Rossa quella insegna è ancora lì, e per uno stomaco ormai da nonno, capitato lì invitato da amici della boutique di fronte "Noi", il "branzino alla catalana" è stato degno di nota (pasto leggero, ovvio, non solo per il caldo, ma anche perché... ospite). Ci tornerò, comunque. P.S. L'ho presa alla larga, ma insomma, al di là del branzino, qualche bel ricordo meritava di essere citato. Se non altro per rivivere non solo anni giovanili, ma anche una certa "fiorentinità" che ahimè non c'è più, quando chi poteva... anche se non di aspetto fulgido, finiva sempre al tavolo dell'entraineuse "più bella", con i "tappi" di champagne da saldare la mattina, ovviamente."