Antipasto Di Terra Fatto In Casa
Antica Trattoria Del Ragno

Antica Trattoria Del Ragno

Via Empolitana 274, 00019, TIVOLI, Italy

Pizza • Pasta • Europeo • Pizzeria


"…. dopo una mattinata di lavoro a Tivoli ci viene voglia di carne?? Prontamente il ns. advisor di fiducia in zona mi dice, … ma non ti ho mai portato al Ragno? Basta che non sia d’oro come l’altro ristorante? Ahahaha! Ci rechiamo con fiducia!! La location è un po’ country nel senso di contadina del tempo, lasciata volutamente con quel sapore antico e bello Un bel forno a legna x la sera, peccato, una bella focaccia ci sta sempre bene ed un bel caminetto x la brace Le sale sono ampie e la mise en place sobria All’ingresso si vede bene il frigo x la frollatura con dei bei tagli importanti Ci accomodiamo e d arriva il menù, molto variegato, ma noi puntiamo sulla ciccia Angus in 3 diverse declinazioni: manzo o scottona Dry Aged tronchetto irlandese black angus USA cottura medium rare, non cela consiglia al sangue forse x il tipo di frollatura verdure cotte, cicoria all’agro e broccoletti ripassati ci facciamo portare del prosciutto e mozzarella nell’attesa della cottura, ottimo il prosciutto crudo, meno la mozzarella poi arrivano i contorni e a seguire una bella ghisa tonda su cui sono già sporzionati, ognuno in 3 pezzi i vari tagli che abbiamo scelto scorgo nella carta dei vini un prestigioso Dama di Marramiero, un gran Montepulciano d’Abruzzo la cui cantina conosco personalmente x esserci stato varie volte e cominciamo l’assa0ggio le carni sono veramente notevoli, cotte molto, molto bene ed il coltello di ottima fattura contadina fa il suo mestiere abbiamo fatto un’ottima scelta che si è conclusa con dei desserts, tra cui torta di ricotta e pere, sbriciolata ai frutti di bosco e crema catalana, caffè e amari siamo stati veramente bene, complimenti davvero e alla prox!"

Papavero Closed

Papavero Closed

Via Della Canonica, 18, 19121 La Spezia, Italy, LA SPEZIA

Sushi • Pasta • Europeo • Italiano


"L’Impressionismo nei piatti e l’epopea della Milano fine anni ’70 tra i tavoli del “Papavero” a La Spezia... Silvia è un’artista che ha un trascorso significativo nelle arti figurative e plastiche che ha virato la rotta, ha lasciato Milano ed ha deciso di dedicare il suo talento alla cucina. E come gli Impressionisti coglievano “en plein air” l’attimo e le emozioni, per poi fissarli sulla tela con secchi tocchi di colore, così Silvia procede nel preparare i suoi piatti, “en plein marché” selezionando e cogliendo dai banchi dell’attiguo mercato i prodotti più freschi e di qualità, che disporrà nella sua cucina come su una tavolozza, dalla quale attingerà per realizzare le sue semplici, ma emozionanti ed innovative, proposte culinarie. Anche Patrizio, avendo scelto di imbarcarsi e condividere con Silvia la navigazione, ha concluso il suo percorso professionale nella comunicazione di massa a Milano, ma di fatto continua perchè, da perfetto Anfitrione, non si limita ad illustrare il menù, e lo arricchisce con i suoi commenti o suggerimenti, mai banali, anzi, incisivi e magari ironici, così come lo erano i messaggi pubblicitari nel quale lavorava. Se poi scatta la simpatia, allora la conversazione diventa veramente piacevole, spaziando dalla contemporaneità ai revival di gioventù... La forza e la peculiarità del “Papavero” è nella simbiosi e nella variegata alchimia di questa coppia nel gestire il loro lavoro, ma ancor di più, è nella loro empatia verso i clienti che manifestino il piacere nel conversare con loro. Noi replicheremo... o meglio, abbiamo replicato anche il giorno dopo, perchè stregati e catturati dal sapore delle ineguagliabili linguine al sugo bianco di alici e da un imprevedibile fritto misto di pesce, verdure e frutta, sì proprio frutta fresca!... Inoltre, nelle due cene, abbiamo apprezzato un’ottimo e abbondante piatto di cozze alla marinara, una calamarata con pomodoro, gamberi, seppie e cozze, una delicata lasagna di pesce, del baccalà ai porri su crema di ceci, uno spettacolare gelato alla crema fatto a mano ed affogato al caffè. Perciò, gli animi poco sensibili all’arte e i negazionisti della nostalgia storica e sociopolitica di mezzo secolo fa, meglio che tirino dritto e si accomodino in un altro ristorante, perchè non potrebbero godere appieno della cucina artistica di Silvia e del conversare con Patrizio."