Nutella
Cesare A Spello

Cesare A Spello

Via Navello 26, 06038 Italia, SPELLO, Italy

Cibo • Caffè • Pizza • Fast Food


"Con la mia compagna, siamo stati in questa location di domenica a pranzo. Ci tengo a specificare che noi avremmo voluto prendere sushi e pizza (come da menu’ e da foto sul sito) ma ci hanno detto solo in loco, che non sono disponibili a pranzo (sul sito sono sponsorizzati ma non è specificato solo a cena). Abbiamo preso un antipasto, (tagliere di salumi) non troppo abbondate ma giusto, dove si possono degustare salumi e formaggi tipici del posto e devo dire che erano tutti molto buoni, saporiti e gustosi. Come primi, abbiamo preso: gnocchi tartufo e cinghiale, umbrichelli al tartufo e pistacchi. Gli gnocchi erano buonissimi, fatti di patate con una cottura ottima che non si attaccavano per niente sui denti, la carne di cinghiale si scioglieva in bocca, poco olio (il giusto) ne avrei mangiati altri. Per gli umbrichelli invece, a mio parere mancava una proteina, che poteva essere un po’ di macinato o altro, perché mangiandoli si ha la percezione che manchi qualcosa. Il pistacchio essendo meno forte del tartufo quasi non si sentiva, e quindi sembrava di mangiare classica pasta con il tartufo. Il mio consiglio personale è di aggiungere un po’ di carne e meno olio. Per finire abbiamo preso i dolci, millefoglie scomposta (superlativa) e una crostata reinventata fatta in casa, che non descrivo, la dovete provare (spaziale). Ci torneremo sicuramente, il posto è molto intimo ed abbiamo passato una piacevole giornata. Personale molto gentile."

E Pescheria La Soddisfazione

E Pescheria La Soddisfazione

Via Alessandro Volta 36/44 Nei Pressi Del Campo Sportivo, 80027 Italia, FRATTAMAGGIORE, Italy

Pizza • Pasta • Asiatico • Fast Food


"Tre persone, pranzo di quest’oggi. Premessa doverosa: qualità del pesce alta. E la qualità si paga, per cui i prezzi delle singole portate sono più che giusti. La valutazione insufficiente (che, tengo a sottolineare, prende in considerazione la qualità della materia prima) nasce da una serie di equivoci e scortesie. Andiamo per gradi. Sala interna vuota, senza aria condizionata, ci fanno accomodare fuori. Il nostro tavolo è all’estremità del dehors e l’unico filo di vento che passava portava con sé un odore nauseabondo proveniente dalla spazzatura del bidone poco lontano da lì. Lo facciamo notare, ci invitano a cambiare tavolo con uno, sempre esterno, incassato in una rientranza ergo respirazione compromessa. Ma ok, cosa possono farci loro! Siamo proprio sotto le casse che pompano una musica non sempre piacevolissima soprattuto nel primo pomeriggio. Chiediamo gentilmente di abbassare un po’ il volume, cosa durata 3 minuti, poi di nuovo festino da beach club. Ok. L’ ordine: 1 ANTIPASTO (l’errore madornale, da parte nostra, è stato pronunciare le parole maledette : fai tu alla domanda cosa ci mettiamo? Un po’ di salmone marinato, insalatina di mare… FAI TU. ADDIO) bisogna poi aggiungere un’altra risposta, letta in maniera molto fantasiosa, alla domanda per tre ? Sì. Ma sì nel senso un antipasto per 3 diviso tra 3 persone, voglio assaggiare un pizzico di tutto, non vedo il problema, anche perché avremmo ordinato altro. Bene, procediamo con il fantastico racconto sull’ordine: 1 antipasto (che si tramuterà in 3 antipasti di 6 portate), 1 primo e 1 frittura con insalata. Volevamo ordinare 3 piatti, PUNTO. La ragazza ci ha portato una quantità esorbitante di cibo. Tengo anche a precisare che alla terza portata di antipasti sia io che mia sorella abbiamo mostrato qualche dubbio (adoperando toni molto contenuti perché, purtroppo e per fortuna, siamo molto, troppo educate) dicendo espressamente alla ragazza che deve esserci stato un malinteso, intendevamo un antipasto al centro da dividere e chiedendole quante altre portate ci fossero… andiamo avanti anche se eravamo tutte più che sazie, ma ormai avevamo ordinato anche altro. Di nuovo, troppo educate. Arriva il primo, anche questo moooolto abbondante. Temevo davvero avesse capito anche tre primi, ma dal conto si legge uno. Menomale, almeno uno stralcio di ordine era stato ben recepito. Mi stavano iniziando a sorgere dubbi circa la padronanza della mia lingua madre, pur parlandone anche altre tre fluentemente. Arriva la frittura. Rullo di tamburi: P E R T R E . Con quella si sono sfiorate vette tragicomiche e lì abbiamo fatto presente subito che non avevamo semplicemente ordinato UNA frittura. In qualsiasi altro ristorante del pianeta terra (giro e viaggio molto) una persona seria e corretta si sarebbe scusata e avrebbe portato una fritturina; ecco, qui con sufficienza ci è stato risposto io ho capito così, avete detto così et similia. Aggiungiamo almeno non portarci l’insalata dal momento che non è uscita , risposta, sempre carinissima è già pronta . Allibite, abbiamo chiesto di portar via fritture e insalata (che non avevamo nemmeno ancora visto) perché eravamo distrutte e anche un po’ stufe di giocare a questo gioco. Gran finale con conto da 150 euro. Lo ribadisco perché ormai ho paura di non saper più parlare: qualità e prezzo delle singole portate corretto. A parte i 10 euro per 4 foglie di insalata che non si può sentire. P.s. il parmigiano sui ravioli ai gamberi anche no (quanto meno chiederlo), ma vabbè, un piccolo appunto irrilevante se pensiamo all’ esperienza fantascientifica nella sua interezza. Da rivedere, invece, l’onestà e il modo di rapportarsi alla clientela. Mi spiace, dovevo dirlo."