"Non era la mia prima visita in questo agriturismo, ma di certo sará l'ultima. Le volte precedenti abbiamo sempre mangiato davvero bene, con antipasti vari e saporiti, porzioni abbondanti e personale gentile. Un pizzico di dubbio sulla cottura espressa del maialetto del pranzo di Natale, ma tutto sommato perdonabile, cerco sempre di essere clemente con chi si fa il mazzo in un settore duro. Soprattutto quando tutto il resto va benissimo e si è mangiato davvero bene dall'antipasto al dolce (meravigliosi i fatti fritti serviti questo inverno). Stavolta la clemenza non ve la meritate proprio. Arrivo al tavolo e giá capisco che sará una brutta giornata. Signori, non ci vuole la laurea per contare col ditino e capire che se ci sono 5 sedute attorno ad un piatto di antipasti con tre monoporzioni qualcosa non torna. E quei paninetti duri? Duri non da mettere in difficoltá un adesivo kukident, ma da far sudare sette camicie pure alla pattex millechiodi. Pure il formaggio nel tagliere era scarso...e pure i ceci senza infamia e senza lode che sapevano solo di cipolla cruda. Ora...a me il dubbio che ci abbiate rifilato i resti di qualche preparazione del giorno prima resterá in mente prepotente... a volte è meglio meno, ma che sia decente. Il resto del pranzo è andato avanti nella rassegnazione piú totale. Le porzioni sono diventate piú abbondanti ma la qualitá non ha abbondato nemmeno con primi e secondi. Non ce l'avete fatta a recuperare, mi spiace. Personale in sala prevalentemente impreparato e inadeguato...quando guardano ovunque tranne che verso i clienti e diventa un'impresa anche chiedere una bottiglia d'acqua...ah, che vita dura! Io posso capire che la pandemia continui a dimezzare il personale a tradimento, posso capire il servizio che rallenta, che bisogna superare mille difficoltá per portare a casa la giornata (provo a ipotizzare cosa possa essere successo, a cercarvi una scusante), ma il cliente che si sente preso per i fondelli non torna. Grazie per l'indimenticabile Ferragosto e a non rivederci mai piú."
