"Sono stata qui ieri sera intorno alle 18:30 per domandare l'orario di apertura per una pizza ad asporto. Prima di arrivare all'entrata sono usciti due uomini di origini arabe credo che mi hanno guardata in maniera sgradevole. Quando sono arrivata all'entrata, ho parlato con un signore di origini arabe che credo fosse il cuoco o il pizzaiolo e con una signora che mi ha detto l'orario. Dopo aver ringraziato, mentre mi giravo per andare via, ho sentito bene colui che credo che fosse il cuoco o il pizzaiolo darmi della pazza senza nemmeno preoccuparsi del fatto che io lo potessi sentire, anzi. Il signore che non ho mai visto in vita mia avrà avuto i suoi motivi per sentirsi al sicuro, in diritto ed anche in potere di oltrepassare i limiti del rispetto come se non esistessi e di potermelo dire impunemente quasi in faccia e senza alcun motivo oltrettutto, senza alcun ritegno e senza alcun timore. Ci tengo a premettere che mi capita di andare nei negozi, supermercati, caffetterie della zona o dal fruttivendolo e sono pressoché tutti cortesi oppure semplicemente educati e quella linea di confine non la oltrepassano e nemmeno ci si avvicinano. È capitato spesso di non riuscire a capirci quando venivo sentita per via della mascherina, ma tutto si è risolto bonariamente. Considerando i diversi negozi caffetterie in cui mi capita di acquistare qualcosa dovrei scrivere male di tutti quanti dal primo all'ultimo, ma non lo faccio proprio perché non sono stati maleducati, offensivi o insofferenti. Un piccolo consiglio; più professionalità, perché del cliente si parla male tassativamente soltanto quando si è sicuri che non può sentire ciò viene detto. Al cliente non importa della vostra opinione oltrettutto e non la vuole sapere, e si è anche pagati per fingere l'educazione ed il rispetto."
