"Entro al “Giardino di Venere”. Il simpatico ed accogliente chef si prende subito cura di me e mio marito. Comincia a sciorinare i suoi gioielli con l’eleganza di un violinista. Elenca con orgoglio tipi di caponata: la tradizionale, al coniglio, alle mele, alle pere, alle numerose erbe di campo… La carne ha un gusto strepitoso! Cucina bene anche la capra e ne ricava perfino il prosciutto. Dopo che abbiamo pagato offre ancora e gratuitamente altre pietanze da degustare. Sale più volte la ripida scala che dal giardino porta al piano di sopra, dove nella suggestiva cornice di un palazzo d’epoca si trovano la cucina ed altre sale da pranzo. Nonostante l’età ed il fisico un po’ arrotondato fa su e giù come un ragazzino. Ha il piacere di servirci personalmente ed aspetta paziente la nostra degustazione. I suoi occhi si illuminano come quelli di un bambino quando coglie i nostri commenti positivi e capisce che ci ha stupito e conquistato. Ma non è ancora pago e continua a presentare altri menù. Ogni settimana la cucina esalta un tema nuovo e lui lo fa brillare come cristalli al sole! La “Testa di Turco” chiude … dolcemente la rassegna, ma solo perché si è fatto tardi e dobbiamo andar via… Un sentito grazie al proprietario del Giardino di Venere, Salvatore Baggiese, per la sua calda cortesia ed ospitalità Marje Dolores e Mario"