"Durante la festa medievale di Èze ci siamo fermati fuori da questo ristorante, vedendo che offriva piatti "da asporto", ma non essendoci vicino tavoli, sedie o muretti, decidiamo di chiedere di entrare per mangiare qualcosa seduti.Ci viene dato un tavolo, e passando dieci minuti buoni prima che ci portino i menu. L'ambiente molto curato, seppure piccolo, non basta a catturare la nostra attenzione per tutti i venti minuti in cui aspettiamo di ordinare. Finalmente ci viene preso l'ordine: due hamburger, due bicchieri di vino e una caraffa d'acqua (ben consapevoli che in Francia l'acqua in bottiglia costa cara, adottiamo sempre la soluzione caraffa, a costo zero per noi e per i gestori del ristorante). Dopo altri dieci minuti di viavai dalla cucina, da cui escono perlopiù piatti destinati all'asporto, il cameriere ci annuncia che sono finiti gli hamburger, e l'unica opzione rimane un filetto, che costa quasi il doppio. Però, aggiunge, chiede in cucina se rimane almeno un hamburger per uno di noi, l'altro dovrà ordinare qualcosa di alternativo. Un po' disorientati, dopo qualche minuto e diversi passaggi di cameriere e gestore che non ci dicono più nulla, ci alziamo per andarcene, ma subito veniamo rincorsi perché, a quanto pare l'hamburger c'è, per entrambi. Dopo quindi quasi tre quarti d'ora, ci gustiamo un ottimo, a onor del vero, hamburger con blue cheese, patatine e insalata. Chiediamo il conto: 54€, di cui 18, a testa, per gli hamburger, 7 + 7 per il vino, anche questi molto buono, e 6€ per l'acqua che avevamo chiesto in caraffa, e ci hanno portato in una bottiglia con il logo del ristorante. Capiamo la serata particolare, ma fare troppe cose per non farne bene nemmeno una non ci sembra la strategia migliore. Né adottare prezzi spropositati e "mezzucci" per guadagnare qualche euro in più, e al contempo, perdere clienti."
