"Il nostro tavolo, come in altri ristoranti in questo periodo, è dotato di un abat-jour senza fili che, in questo caso, include un comodo potenziometro. Questo elemento si integra bene con il resto del locale, dove il legno e le pareti affrescate la fanno da padrone; per questo motivo, però, non ci sembrano adeguati al contesto tovaglia e tovaglioli di carta, per quanto di buona qualità. Apprezziamo invece i menù contenuti in un pratico raccoglitore in formato A5, molto maneggevole.
Le portate di antipasti e piatti principali sono sia di carne che di pesce e in numero contenuto, scelta apprezzabile per evitare confusione tra gli avventori e per ridurre gli sprechi da parte della proprietà. Optiamo per piatti di terra: tartare di chianina come antipasto, tagliatelle al ragù d'anatra come primo e, per secondo, filetto di maialino iberico con salsa, accompagnato da patate al forno. A parte le patate un po' asciutte, tutto è ottimo e le porzioni sono generose. Vorremmo concludere la cena con un sorbetto digestivo che ci permetterebbe di pulire il palato, ma inaspettatamente non è disponibile! Terminiamo quindi con due buoni espressi e un limoncello offerto dalla casa. Con una bottiglia di Rosso di Montalcino delle cantine di Palazzo Altesi, spendiamo a testa poco meno di € 70. Buono quindi il rapporto qualità/prezzo. Da provare."