Indirizzo: Via Tunisi, 18 Via Candia, 81, Roma I , Italia, Italy
Città: Rom
Piatti: 7
Recensioni: 4415
"Taverna Lino è un locale storico romano, nato come osteria dove si fermavano i viandanti per andare in Vaticano, è aperto dal 1947. La prima cosa che si percepisce varcando la porta del locale, è l'aria estremamente accogliente: sia per come è stato decorato e arricchito negli anni, sia per il personale attento e puntale nelle risposte ai bisogni del cliente. Le pareti presentano diversi dipinti, frasi e citazioni. Come una taverna che si rispetto, qui dentro è possibile trovare gli oggetti più disparati. Complementi d'arredo raccolti per passione del proprietario storico per l'antiquariato. Dai ferri da stiro a carbone, all'orologio a cucù in bachelite (probabilmente risalente agli anni Venti), fino alle corna di animali. Dopo esserci accomodati, abbiamo consultato il menù e abbiamo optato per il carciofo alla Giudia e il fiore scomposto per l'antipasto, come portata principale abbiamo scelto le polpette della nonna e la coda alla vaccinara, i contorni sono stati il carciofo alla Romana e la cicoria spadellata con aglio, olio e peperoncino. In accoglienza ci è stata proposta la focaccia calda, molto buona. Il carciofo alla Giudia è uno dei capisaldi della cucina Romana, è fritto, le foglie più esterne diventano croccanti mentre il cuore rimane morbido, quello che abbiamo mangiato da Lino era molto buono e non unto. Il fiore scomposto è un piatto preparato con fiori di zucca pastellati, una piccola burrata, alici e pomodori secchi. Una composizione armonica, il sapore dell'alice viene avvolto da quello morbido della burrata, rilancia il gusto il pomodoro secco. Le polpette della nonna invece vengono servite con una fetta di pane in un pentolino caldo. Il loro sapore ha riportato la mia mente al tipico pranzo della domenica, in famiglia. Deliziosa anche la coda alla vaccinara, un altro piatto tipico romano, la carne era molto morbida. La tradizione vuole che questa venga mangiata con le dita e, infatti, è stata portata in tavola una ciotolina con dell'acqua per lavare le estremità alla fine della degustazione. Molto buoni anche i contorni. Il tutto è stato accompagnato da un quartino di sangiovese. Abbiamo concluso la cena con delle fragole fresche. Il conto era di 75 euro, conveniente per la posizione del locale e adeguato alla qualità degli alimenti. Una parola in più è necessario spenderla per il servizio. Siamo stati in questo luogo sabato sera, prima del 25 aprile, prenotando. Il locale era pieno, i camerieri molto indaffarati, ma siamo stato accolti, serviti e coccolati davvero egregiamente da Eligio, che passava da un tavolo all'altro in maniera elegante e davvero attenta alle necessità di tutti i clienti. Un posto in cui tornare sicuramente."
Tutti i prezzi sono stime.