"Non sono incline ai facili entusiasmi (basta scorrere le mie recensioni per capirlo) e sono venuto a provare questo nuovo ristorante con un buon carico di perplessità. Generate intanto dalla loro comunicazione social molto curata, ma allo stesso tempo molto ampollosa. Un effluvio di parole che mi lasciavano la brutta sensazione di gente che se la raccontava un po'troppo. Il secondo dubbio era rappresentato dai cosiddetti vini naturali, per mio gusto inutilmente complicati e di moda ma che ai sensi di legge non possono esser chiamati così. Un ristoratore serio, a maggior ragione se ha un sommelier, dovrebbe ben saperlo. Sia l'OIV che la normativa europea sul vino si è espressa in materia. Tutto ciò che non è previsto è vietato e i vini naturali non esistono perchè non hanno un disciplinare e quindi non possono essere definiti tali. Aggiungiamo infine la maledettissima moda di non mettere la tovaglia sui tavoli (bruttini peraltro, sembra formica e se non lo è, è brutto già solo che ci somigli). Partivamo male quindi ma solo gli stupidi non cambiano idea... Quando provi tre portate su tre eccezionali e devi solo dire chapeau. Location curatissima a tratti persino eccessiva (il termoarredo brem d'oro in bagno ad esempio lo trovo kitch), servizio un filino invadente (non si interrompono i commensali per spiegare il piatto, si attende che gli stessi diano ascolto).Ma veniamo ai piatti. Primo: tagliatelle al ragù di capriolo, pino mugo, mirtillie grue di cacao. (p.s.io ci avevo sentito anche del ginepro, errore mio Tagliatelle fatte in casa, cotte divinamente (e le tagliatelle non sono la pasta più semplice del mondo da fare al dente) E il ragù? Poetico... Ci ho sentito dentro tutto il bosco, uno dei ragù più buoni mangiati nella mia vita. Semplicemente superlativo. Ne avrei mangiato un secondo piatto. Secondo: controfiletto di cervo, fondo di cervo alla nocciola, salsa alla barbabietola, carciofi e funghi. Molto molto buono, materie prime di assoluta eccellenza (quei funghi erano un'esplosione di sapore). Non un piatto concettualmente rivoluzionario ma che mi ha lasciato soddisfattissimo. Dolce: cremoso al mascarpone, crumble alle mandorle, pinoli, cialde di topinambur e gelato ai funghi porcini. Se non fossi stato colpito dalle prime due portate non avrei azzardato sul gelato ai porcini ma visto che la cucina regalava emozioni...Ottimo anche questo accostamento che sulla carta potrebbe risultare ardito. Ho pulito il piatto con assoluta soddisfazione. Tornerò sicuramente, magari per il menù degustazione(95 euro, non pochi, spero li valga). Prezzi necessariamente elevati ma più che giusti per la qualità della proposta complessiva. Mi auguro che il locale prenda piede come merita. Da parte mia sto già passando parola"